Libando, Viaggiare Mangiando
Foggia 2016
Di Fabio Riccio
Una premessa è d’uopo: chi ha letto il Manifesto di Gastrodelirio avrà notato che all’ultimo punto dichiariamo a chiare lettere: “A noi di Gastrodeliro piace tantissimo il cibo di strada, ma solo quando è quello vero & buono!”
Partiamo da questo incipit, partiamo anche dalla acclarata “spocchiosità” di questo sito… e iniziamo a dire che (in mia opinione) il cibo di strada è un qualcosa di eversivo, perchè sempre se fatto bene, e senza scimmiottamenti modaioli fuori luogo, è uno dei migliori mezzi a disposizione per estrinsecare in pieno il concetto di “terroir”, almeno nell’accezione francese del termine.
Il cibo di strada ha il potere di mettere d’accordo il gourmet con l’uomo comune, potente o umile, vedi l’ex presidente degli USA Bill Clinton alle prese a Napoli nel 1994 con una pizza a libretto…
Il cibo di strada è un fenomeno in crescita con il quale bisognerà fare sempre di più i conti.
Alieno, globale e locale, eversivo nella sua essenza, il cibo di strada come ho già detto è rivoluzionario, perché invade le strade, le riempie di gente, di vita, di odori e sapori che… magari sgocciolano untuosi e rovinano vestiti griffati e selciato, ma questa si che è una rivoluzione, soprattutto nell’Italia incarognita e anestetizzata di questo inizio di millennio.
Si, avete capito bene: il cibo di strada come antidoto alla fretta, ma anche come antidoto alle paure che come una melassa coprono e obnubilano tanti centri storici Italiani, colpevolmente lasciati a se stessi, in un non meritato degrado.
Il cibo di strada si nutre del territorio, e spesso ne nutre i suoi abitanti, ricordiamocelo.
In Italia, da nord a sud, per fortuna, sono tanti i luoghi complici che accolgono il cibo di strada, l’elenco sarebbe lungo, troppo.
Molto spesso sono scuri uteri urbani, ma a volte, e sorprendentemente con dinamiche simili, anche angoli luminosi e reconditi di bucoliche contrade…
Questo è stato il fil rouge della 3^ edizione di Libando, Viaggiare Mangiando, il ben riuscito evento promosso dall’Amministrazione comunale di Foggia tramite l’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Di terra di mare, l’impresa creativa Red Hot, e Streetfood.
La manifestazione che si è tenuta nel centro storico della città pugliese dal 15 al 17 aprile 2016, ha fatto non solo il pienone di visitatori, ma anche di odori e sapori, e in una godibile confusione, ha ridando nuova vitalità a certi angoli del centro cittadino, cosa di per se già un gran merito.
Ma non c’è solo questo.
Se migliaia di persone hanno finalmente, anche se per soli tre giorni, provato quella piccola grande felicità che è il bighellonare con un caldo cartoccio di qualcosa di buono per strada, altri, i più curiosi, hanno approfittato dell’occasione per conoscere cibi (di strada…) a loro alieni.
Non capita sempre.
Il cibo di strada a prima vista talvolta è rozzo, ma anche odoroso, invitante, spesso molto.
Il cibo di strada ha spesso colori caldi, colori che saziano l’anima ancor prima dello stomaco.
Ci avevate mai fatto caso?
Volete mettere voi il sottile piacere di gustare un panino con il lampredotto, una bombetta, una stecca di arrosticini o pane e panelle in tutta nonchalance per strada, rispetto allo stare (scomodamente) seduti in qualche asettico fast food in compagnia di certi tristissimi panini scientificamente standardizzati?
Io, da gastrodelirante convinto, a Libando, Viaggiare Mangiando sono stato dalla parte del Lampredotto e degli Scagliozzi, ma anche da quella della Pizza a libretto e dei Torcinelli… io sto sempre e in ogni caso con il gusto, quello vero.
Ma… considerazioni e gustosi assaggi di streetfood da tutta Italia a parte, a Libando 2016 si è anche parlato, discusso (e mangiato) di cucina e di quanto questa può diventare volano di crescita per un territorio.
Non che in Italia non se ne parli, anzi…
Ma a Foggia, tutta la kermesse di Libando, Viaggiare Mangiando è stata anche la cartina di tornasole visibile e concreta (per chi non lo sapesse…) che la Puglia in generale, ma anche la provincia di Foggia e tutto il comprensorio del Gargano, culinariamente stanno vivendo a livello di ristorazione e di gastronomia un gran bel momento.
Oltre i “senatori” come Peppe Zullo, “senatori” che per fortuna, e da tempi non sospetti, hanno sempre mantenuto ben alta la bandiera del buon mangiare nella Daunia, è prepotentemente emersa una nuova generazione di cuochi che, rivoltando come un guanto il diffuso assioma della cucina del “piatto con tre etti di maccheroni” ha iniziato a farsi notare anche fuori dai confini regionali, coniugando in maniera creativa e moderna il concetto e la sintassi stessa della cucina, ma non per questo recidendo radici, anzi!
Non dimentichiamo che la Puglia Intera, e in particolare tutta la provincia di Foggia, sono un vero e proprio orto a cielo aperto, e come dice il nostro gastrodelirante autore Stefano Capone (orgogliosamente Pugliese), li è più facile e, permettetemi il termine, più bello che in altre parti di Italia far la spesa al mercato…
Visto questo, e viste anche tutte le energie che una manifestazione del genere ha liberato, gli organizzatori di Libando, Viaggiare Mangiando 2016 possono essere molto soddisfatti di quanto da loro organizzato.
Il pubblico ha gradito, i numeri sono di tutto rispetto.
Si è fatta didattica del cibo reale, non televisiva.
Ma cosa più importante per una città come Foggia, ci si è riappropriati di tanti spazi, rendendoli, almeno per la durata della manifestazione ancor più fruibili e vivibili per tutti…
Anche questo è un bel risultato!
A Libando, Viaggiare Mangiando non si è solo mangiato bene scoprendo nuovi sapori, ma si è anche pensato, meditato e discusso su quale deve essere il nostro giusto rapporto con il cibo, non solo quello di strada…
Ci rivediamo tutti a Libando, Viaggiare mangiando 2017!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Mi sono divertito molto, spero che l’anno prossimo il tutto sarà rifatto.
Complimenti!
Tutta la manifestazione è quasi un miracolo, conoscendo i miei concittadini foggiani…