Solidarietà per Carlo Cracco
Di Fabio Riccio,
Premetto che Carlo Cracco non mi è simpatico.
Non parlo umanamente, magari nel suo privato è un vero simpaticone, ne’ tantomeno nelle sue indiscutibili doti di grande Chef che non hanno bisogno di ulteriori testimonial. Punto.
Semplicemente non è nelle mie corde il suo essere personaggio eccessivamente mediatico, ma anche il ritrovarmelo una mattina si e l’altra pure, quando sono in auto, a perseguitarmi le effigiato nel retro di furgoni, mentre invita ad osare in cucina, brandendo una patatina di una nota marca Italiana di cui lui è testimonial…
Certo, lo stesso potrebbe valere per Antonino Canavacciulo che da manifesti giganti invita a fare il mutuo per la casa in una determinata banca, o per i tanti altri (bravissimi) chef che hanno migliorato immagine & notorietà grazie alla sovraesposizione mediatica da programmi televisivi.
Ma… quello che è accaduto la sera di mercoledì 2 marzo 2016 a Carlo Cracco nel suo ristorante a Milano, me lo ha fatto d’improvviso diventare simpatico, molto simpatico.
Solidarietà per Carlo Cracco
Parlo del “folle” Blitz di alcuni sedicenti attivisti Vegani nel ristorante del noto chef.
Intolleranza allo stato puro.
Squadrismo.
Ci manca solo l’olio di ricino e il manganello.
La Colpa di Carlo Cracco? L’avere pubblicamente cucinato un piccione.
Un piccione allevato, non un piccione selvatico.
Quello che è accaduto non ha in assoluto giustificazioni.
Liberi, anzi: liberissimi i Vegani di seguire la loro dieta-filosofia come meglio credono.
Ma liberissimo anche io di stigmatizzare, e se necessario anche di criticare aspramente il loro “credo” e i loro comportamenti.
Voglio essere libero di mangiarmi tutti i piccioni (ripieni e non) che desidero, come, dove e quando voglio, senza senza che nessuno mi dia dell’assassino, e per di più con metodi che ricordano anni funesti. Fine.
Credo che con questa “setta”, lasciatemela definire così, alias i Vegani, abbia di molto superato il limite.
Da parte loro, ho letto ben poche prese di posizione contro questo blitz, ma solo molte ambigue e velate dichiarazioni che pur non giustificando i mezzi, giustificavano l’atto intollerante.
No: cari signori vegani così non va!
Già qui su Gastrodelirio, un sito non certo avvezzo “al mandarla a dire”, per un semplice articolo in risposta a una lettera di un nostro lettore, dove argomentavo e stigmatizzavo il concetto di “cucina vegana”, definendola come una cucina dalle ali tagliate, o nel migliore dei casi incompleta, ho avuto la mia buona dose di intolleranza sotto forma di commenti molto accessi (eufemismo).
Alcuni strappalacrime con diretti con riferimenti ad animali piangenti etc etc, altri in forma di languidi appelli pieni di misericordia, altri decisamente astiosi, il tutto… semplicemente perché mi sono permesso di esprimere seri dubbi sul fatto che la (sedicente) “cucina vegana” possa fregiarsi del titolo di cucina tout court. Fine.
Vedi – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/un-vegano-a-cena/2014/11/
Ora è davvero troppo.
Solidarietà per Carlo Cracco da Gastrodelirio.
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Non è uno chef… Ma come quasi tutti i suoi colleghi un assassino di inermi animali.
Credo che bisognerebbe far sapere la verità, altro che solidarietà!
Cracco Carlo non è poi diverso dagli altri cuochi della Tv che vogliono far credere che la loro è la vera cucina, la cucina di chi sfrutta esseri viventi, la cucina che uccide dei poveri incolpevoli animali, e che poi ci fa ammalare delle peggiori malattie.
La vera cucina con la “C” maiuscola è solo quella che non sfrutta e non uccide esseri viventi, ricordatevelo bene!
Solidarietà un corno.
Cracco Carlo come tutti presunti grandi chef, non è altro che un assassino di animali – semplice –
Quello che gli hanno fatto, è quello che bisognerebbe fare tutti noi nella maggioranza dei ristoranti, che oramai sono solo delle succursali dei macelli