Di Serena Manzoni,
Una delle cose che mi piacciono dell’andar per strade gastrodeliranti è quello di incontrare storie sul mio cammino: storie raccontate da persone che svolgono mestieri e si raccontano ammantando la loro narrazione talvolta di un alone quasi di leggenda.
Vorrei essere una specie di Jack London in questo momento e riuscire ad accompagnarvi per sentieri inesplorati di lavoro e racconto, di passi pesanti su sentieri leggeri, con cani mitici su tratturi ormai sempre più stretti, di santi protettori di bestie e pastori, su e giù per onde transumanti.
La trasmissione orale delle storie ha una pregnanza unica, non mediata, facilita l’incanto. Qualche tempo fa ho avuto la fortuna di sentirne una, raccontata inconsapevolmente da Cristoforo Carrino, veterinario, una delle anime dell’Azienda Fratelli Carrino, Azienda Agricola Italiana Certificata Biologica.
Siamo in agro di Lucera, ma già il cognome della famiglia richiama il Molise e soprattutto richiama quell’altalena chiamata transumanza che portava le due terre e le loro persone ad incontrarsi e a fondersi.
Ed ecco come da Frosolone si arriva in Puglia, mai dimenticando il cammino, rievocandolo nella transumanza dei cavalli e nel particolare accento del nostro narratore, né molisano né pugliese e un po’ di tutte e due.
Nella Masseria Pavoni i fratelli Carrino coltivano cereali, leguminose e piante foraggere per l’alimentazione del bestiame.
Allevano animali di razze dai nomi quasi magici, veri personaggi del racconto che stiamo ascoltando: ovini di razza Gentile di Puglia, dagli occhi bambini e dalla folta e pregiata lana, asini di razza Martina Franca” e Amiatina, cavalli discendenti dalla razza Pugliese e bufale di razza Mediterranea che mollemente ruminano nel loro bagno di benefico fango. Sono nomi che ci parlano di geografie e di storie, di una zootecnia che guarda diritto in faccia al futuro saldamente ancorata alle radici del passato e della tradizione, in simbiosi. A proteggere tutti, un Sant’Antonio Abate con il suo bastone e la campana.
Una foto, due pastori con tabarro e cappello, neri, in mezzo le pecore e attorno un paesaggio di Appennino: pascoli, pietre e leggenda. Andare avanti facendo germogliare il passato, senza magnificarlo ma portandolo ancorato dentro.
Nella Masseria dei Fratelli Carrino troverete un piccolo spaccio aziendale: olio extravergine di oliva biologico del loro uliveto, la carne, le mozzarelle di latte di bufala, formaggi ovini, la lana.
Sono prodotti che provengono da un allevamento che tiene conto degli animali e dei loro bisogni, da un lavoro che oltre alla fatica e ai risultati possiede passione e profondo amore, rispetto. È bello ascoltare le parole di Cristoforo Carrino, che definisce “ferie” il poter accompagnare gli animali ai pascoli; l’obiettivo attuale è quello di arrivare alla produzione di biogas dal letame degli animali, insomma un’azienda che cura tutto dalla A alla Z.
Ed è bello incontrare un luogo in cui il lavoro coincide con la passione, nonostante la fatica.
Quello che vi consiglio è di andare a vedere l’azienda dei Fratelli Carrino, per poter acquistare i loro prodotti (telefonate prima, per sincerarsi degli orari di apertura dello spaccio e della disponibilità dei prodotti) ma soprattutto per ascoltare, ascoltare e imparare.
Fratelli Carrino
Località Pavoni (Borgo San Giusto)
Lucera – FG –
Telefono 0881.542936
Cell. 360.739541
Email: carrinoc@virgilio.it
Serena Manzoni
Ciao fratelli carrino
Me ha fatto lavoro con vuoi fra 2 anni fa
Sono contento di vuoi tanto
En questo memento sono in parizi