BIANCONE 2012 Azienda agricola ALLA COSTIERA
Il vino verde
Di Stefano Capone,
Mi preme rassicurare tutti gli adepti della religione della pasta madre che il mio personale lievito, al secolo Kira, di cui mi sono premurato di parlarvi in un post di qualche tempo fa, è in perfetta forma (https://www.gastrodelirio.it/stefano-capone/il-mio-lievito-madre-si-chiama-kira/2015/01/).
Coccolato dal sottoscritto alla stregua un Tamagochi, Kira brulica gioiosamente di spore e batteri e avvia sovente, con bella gagliardia, bollose fermentazioni.
Divorando gli zuccheri di manitobe e farine integrali varie, il mio caro lievito naturale mi regala belle soddisfazioni sotto forma di pagnotte fragranti e focaccelle varie.
Sottoposto a notevole ansia da prestazione per il costante avventurarmi negli inesplorati meandri di preparazioni mai tentate riesce sempre a dare parvenza di dignità ai miei improbabili impasti da panettiere da divano.
Com’è appunto accaduto qualche sera fa, quando io e Kira abbiamo imboccato la strada buia e perigliosa della famigerata pizza in teglia casalinga con il lievito madre….
Roba ardita!
Non è certo la mia tecnica di panificazione il tema di questo post, ma da questo vorrei partire per arrivare al punto.
Farsi una pizza in casa con la pasta madre è una cosa sufficientemente lunga (due o tre giorni!) da consentire di scegliere anticipatamente quale vino berci insieme e, come in questo caso, di metterlo in fresco nei giusti tempi.
Anche stavolta la scelta è caduta, come sempre, su un vino mai assaggiato prima e potenzialmente accostabile a cotanta pizza: il Biancone Alla Costiera 2012, dell’azienda agricola Filippo Gamba, attiva a Vo’ Euganeo in provincia di Padova nel Parco Regionale dei Colli Euganei.
Questa bottiglia ha attirato la mia attenzione per una serie di motivi legati, prima di tutto, alla filosofia di coltivazione e produzione dell’azienda e poi al vitigno utilizzato, 100% Tai, che siamo abituati erroneamente ad associare ad un’esclusiva produzione friulana.
L’azienda Alla costiera ha un vigneto di 7 ettari che cresce sui terreni fertili e di interessante, e spesso ignorata, origine vulcanica dei Colli Euganei.
Forte della certificazione biologica che, come detto più volte, ha per me un valore relativo, adotta pratiche di vigna e cantina che escludono l’utilizzo di prodotti chimici, lieviti selezionati e pratiche che non siano assimilabili a metodi naturali.
Per di più, da quanto ho potuto leggere, il titolare Filippo Gamba ha sposato la filosofia steineriana della agricoltura biodinamica.
Arriviamo alla nostra bottiglia, Il Biancone Alla Costiera 2012 è prodotto in poco più di 2000 esemplari e vinificato, senza lieviti, filtrazioni e stabilizzazioni per poi maturare per qualche mese in contenitori di cemento vetrificato.
Intanto la pizza sta cuocendo… speriamo…
All’apertura il tappo si presenta integro e chiaro a prospettare un vino verosimilmente in buona salute.
Nel bicchiere il colore è sorprendente: un bel giallo paglierino con spiccati e vivi riflessi verdi inaspettati soprattutto in un prodotto di tre anni.
E il colore è già una bella indicazione sulla qualità delle uve utilizzate, frutto del lavoro su vigne di 70 anni.
Come mio solito la temperatura di partenza è piuttosto bassa.
L’incipit olfattivo è decisamente vegetale, con una spiccata nota di radice di liquirizia fresca.
Ad accompagnare questo profumo duro le note più delicate di erbe aromatiche a cominciare da un tenue basilico insieme a una più incisiva maggiorana ed origano fresco.
Il Tai è riconoscibile nel costante sentore di mandorla amara che ci accompagnerà sempre anche al gusto come trama portante caratteriale del Biancone.
In bocca il vino ha una bella leggerezza nella struttura supportata da una minerale sapidità e una acidità, che riflettono la natura vulcanica dei terreni di provenienza.
L’evoluzione del Biancone all’alzarsi della temperatura è sui generis: un crescente e gradevole profumo sulfureo, come di zolfanello .
A rafforzare il carattere vegetale di questo bel vino, la nota inconfondibile della foglia di pomodoro con sullo sfondo la pungenza della scorza di agrume.
Il gusto si arrotonda e si addolcisce progressivamente con la temperatura, ma il vino resta comunque sempre beverino e fresco senza cedere però a nessun tipo di compromesso.
Meno male che c’era Il Biancone, perché Kira questa volta…. si è distratto.
Biancone Alla Costiera 2012
Azienda agricola biologica Alla costiera
di Filippo Gamba
Via Nina, 900
35030 – Vo’ Euganeo, Padova
Telefono/fax
049-9940492
349-4331718
Stefano Capone
Un gran vino, ricco di sfaccettature e dall’evoluzione che sorprende palato e naso.
Peccato sia poco noto.
Mi hanno regalato questo vino incluso in un cesto natalizio aziendale…
Non so come ci è capitato, di solito in queste robe capitano bottiglie di serie B, ma dopo che l’ho provato mi è tanto, tanto piaciuto.
Non sono espertissimo di vino, ma spulciando su internet, e specialmente qui su questo sito, ho scoperto che non è un vino da poco, anzi.
Buon 2016
Mario
Dunque… conosco e apprezzo molto il Biancone, di certo è simpatico e molto esaustivo trovarne una bella recensione di questo poco conosciuto vino qui.
Però, voglio approfittare di questo spazio per farvi i complimenti, in prima istanza per i vini recensiti, davvero fuori da quasi tutti i canoni enologici che vanno per la maggiore, (ma dove diavolo li trovate certi “assurdi” vini voi?), per il vostro pervicace essere “fuori dal corro” e poi in tutta sincerità per gli stili di scrittura che utilizzate, che pur se diversi tra gli autori, sono in ogni caso piacevoli e facili da leggere, senza “tirate” complicate e cose da “iniziato” come mi capita di vedere in tanti altri siti…
Non annoiate il lettore, e cercate di essere eticamente corretti, non è da tutti!
Insomma, leggendovi mi diverto e imparo cose, senza la paura che dietro l’articolo, a un esame ben attento sitrov un fine commerciale.
Lo stesso vale anche per il cibo e le stranezze gastronomiche di cui parlate.
Saluti da Raffaele,
Milano, dintorni quartiere Vigentino.