Di Fabio Riccio
Finisce nel novero dei bei ricordi anche l’edizione 2014 del premio Chef Emergente Centro 2014 organizzato da sabato 28 a lunedì 30 luglio 2014 dalla Witaly di Luigi Cremona e Lorenza Vitali nella cornice della manifestazione Birroforum sul Lungotevere Maresciallo Diaz a Roma.
Dopo le “eliminatorie” svoltesi sabato 28 e domenica 29, si è arrivati alla finale “a cinque”del 30 sera con la consueta tornata di assaggi di due piatti preparati da ogni chef (uno a tema obbligato, l’altro a tema libero). Curiosamente, e per la prima volta nella storia di questa manifestazione, sono stati proclamati ben due vincitori che parteciperanno alla finale di Novembre che si terrà sempre a Roma, ma questa volta alle Officine Farneto in Via dei Monti della Farnesina.
I due migliori cuochi emergenti del centro Italia sono Simone Cipriani del Santo Graal di Firenze e Alessandro Buffolino della Terrazza dell’Eden di Roma, che con i loro piatti hanno convinto (ma anche diviso) la giuria che ha deciso di premiarli entrambi.
Massimo Menta, capogiurato nonché curatore delle Guide dell’Espresso, ha spiegato al pubblico presente le motivazioni di tale inconsueta scelta, a causa del margine veramente minimo nella somma dei i voti di questi due concorrenti.
Prima di consegnare i vincitori e gli altri bravi chef del Sud e del Nord alla finalissima di Novembre che incoronerà il miglior Chef emergente di tutta la penisola, anche in questa occasione mi concedo qualche personalissima (quindi fallace) considerazione sul livello e la preparazione dei vari concorrenti.
Pur in un contesto dove l’eccellenza qualitativa e professionale dei giovani in competizione era evidente anche per i profani, mi è sembrato però (da parte di alcuni) un eccessivo ricorso alla ricerca di cromaticità più “spinte”. Un piatto bello (anche) da vedere è cosa positiva, ma se questo è a scapito della corretta esecuzione, allora c’è da riflettere un po’.
Come in queste pagine ho già affermato in più di una occasione, la cucina di certo non è, e mai sarà una scienza esatta, ma se la voglia di stupire, e la comprensibilissima “ansia da prestazione” portano a sostituire la giusta costruzione dei sapori con l’uso a se’ stante, se non meramente “spettacolare” delle moderne tecniche, si corre il rischio di relegare in secondo piano la sintassi dei sapori.
Considerazioni gustativo-sensoriali a parte, come sempre un bravo va (se mai ce ne fosse bisogno) per i bravi e competenti Luigi Cremona e Lorenza Vitali, che sia con questa, che con altre manifestazioni da loro organizzate e ben condotte, proseguono il loro continuo lavoro di “scandaglio” dei talenti emergenti che sono “nascosti” dietro ai fornelli lungo tutta la penisola, e che aspettano solo la giusta occasione per mettersi in luce.
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?