Di Fabio Riccio
Assaggi, tanti bei sapori, pensieri e riflessioni.
Ecco cosa rimane nella cronaca e nel palato dopo qualche giorno da Emergente sud 2014 a Napoli. Vedi anche https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/emergente-sud-2014/2014/06/
La manifestazione, ha riunito al circolo canottieri del capoluogo campano una bella schiera di giovani cuochi (più o meno rampanti) provenienti da tutto il sud Italia, ma anche un agguerrito gruppo di critici del settore enogastronomico invitati da Witaly per formare le varie giurie.
Ora, senza scendere nei dettagli della manifestazione, di cui ho già parlato ampiamente nel mio precedente post, voglio qui parlare di una mia riflessione scaturita da una chiacchierata “a microfoni spenti” tra il sottoscritto e due dei giovani cuochi partecipanti alla kermesse napoletana.
Tempo fa’, su questo sito ho scritto due articoli sul modo ambiguo e insoddisfacente che hanno certi cuochi nel confrontarsi con gli altrui ristoranti vedi –
https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/cuochi-che-non-mangiano-al-ristorante /2014/03/
https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/giovane-cuoco/2014/03/
Invece, conversando con questi giovani, sono rimasto piacevolmente meravigliato.
Oltre la “spavalderia” tipica di tanti giovani della loro età (sotto i 30 anni) ho capito che questi ragazzi hanno deciso in maniera consapevole di investire su loro stessi.
Tutti e due mi hanno sorpreso per il loro bel curriculum di esperienze, molte in Italia, ma molte altre anche oltreconfine e oltreoceano.
Ma più di tutto, mi ha sorpreso il fatto che i due giovani avessero deciso di investire anche economicamente sulla loro curiosità e sulla loro voglia di crescere.
Tutti e due, mi hanno spontaneamente confessato che a parte tutti gli stage e concorsi cui hanno partecipato, quando possono saltano in macchina, e senza ne’ presentarsi ne’ invadendo le cucine altrui, si confrontano come anonimi e comuni clienti in quelle che sono considerate le “grandi tavole” italiane.
Alleluia! Bello no?
E… questo, i due ragazzi me lo hanno ribadito più volte, mettendo mano al loro personale portafoglio (magari è quello di papà o mammà, ma il succo del discorso non cambia), senza scorciatoie o inviti istituzionali vari.
Un investimento su loro stessi… Bravi, bravissimi!
Questi due giovani cuochi, sono esattamente l’opposto di tanti cuochi ancora discretamente giovani, a volte meno, a volte modesti, a volte pure di discreto talento, ma che hanno in comune il fatto che non si confrontano quasi mai con chi è più bravo di loro, cosa che ho stigmatizzato in più di un post su questo sito.
Forse questo piccolo scambio di idee tra un giudice e un giudicato, è stato costruttivo per entrambi.
Vedere giovani così decisi e aperti al nuovo, è forse un elemento di rottura rispetto alla forma mentis di certi cuochi più anziani, alquanto pantofolai e autoreferenziali sin dal loro primo apparire sul palcoscenico nazionale.
Aspettiamo e vediamo…
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?