Primo e secondo ci sono…
Dopo, tutti terzi a pari merito!
Le linee guida della classifica classifica dei migliori vini di Gastrodelirio sono queste:
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Far parte manifestamente del mondo del “Vino naturale”. Quindi, niente vini solo certificati Bio, oppure solo biodinamici etc etc.
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Assaggio votato alla piacevolezza e al godimento emotivo complessivo.
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Nessun difetto di sorta.
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Bottiglie pagate di tasca propria.
1°
Domaine de Majas Chenin 2022
Un salutare ceffone sensoriale, di quelli che fanno svolazzare farfalle in pancia.
Al calice un bel giallo con qualche riverbero dorato.
Al naso parte subito in quarta con una sventagliata di fiori di campo, un grande agrumato, sentori di pietra marina e sottotraccia un fondo di erba, per non dire delle leggibili note di mela acerba e zenzero. Classifica dei migliori vini di Gastrodelirio
Al palato subito avvolge, ma senza invadere e vibra armonioso.
Palpitante e di carattere, questo Chenin semina golose saette di bello ai sensi come cupido scaglia frecce d’amore e, proprio per questo, è tassativamente da godere d’istinto per il multiforme corredo sensoriale che si imprime indelebilmente nella memoria, senza manfrine e superflui tecnicismi da spocchiosi eno-iniziati.
Tutto il resto non è noia, ma… semplicemente è nell’etichetta!
2°
Movia Exto Gredič 2022
Chardonnay, Sauvignon Blanc, Friulano e basta, almeno per quel che ne so…
Giallo dorato in calice, simpatico e “piacione” ma senza scivolare nel recinto dei vini prediletti da una nota bambolina bionda californiana, quasi anoressica!
Al naso è un bell’eno-putiferio di pomodori rossi acerbi, mela, peperoni verdi e perfino pompelmo che gioca a rimpiattino con erbe secche e fieno.
Al palato è burroso, (si: avete letto bene – burroso!) sontuoso e avvolgente, materico e saporito. Una bomba di incredibile di profondità e persistenza.
Il 2022 è un giovanotto, ma lo vedo già pronto per l’invecchiamento, e non scherzo!
Non è il top della gamma del produttore, ma a dispetto di questo regala senza divagazioni e con molta concretezza tanti attimi di non trascurabile felicità che, fanno sognare anche una seconda bottiglia!
Rosato le Coste Gradoli (VT)
Tutto quel che ti rende felice, è qui, in un solo vino.
Appena assaggiato è un cazzotto (sensoriale).
In calice un bel rosa, limpido quanto basta e subito ammaliantemente foriero di bello. Al naso, all’istante e senza mediazioni erbe aromatiche, pompelmo rosa, cipria, fragole mature e frutti di bosco che, insieme a un quid di rustico, te lo fanno subito voler bene.
Etereo, elegante e godurioso nel medesimo tempo, al palato è fresco, succoso e avvolgente quanto basta, in specie per il lungo finale dove, ulteriore dono ai sensi, si attorcigliano tra naso e palato ricordi fichi e di fiori di zagare, insieme a una affascinante mineralità.
Beva imponente ma elegante, trama tra alcol e tannini sussurrata ma magnificamente tessuta, mettiamo anche la poliedrica complessità al naso, ed ecco in calice un piccolo grande capolavoro.
Litr8 L’Archetipo
La semplicià al potere.
Verdeca, Falanghina, Marchione, Fiano minutolo… (non si dice solo “Minutolo”?
Tutti insieme allegramente & compatibilmente in una non troppo frequente bottiglia da litro. In calice subito sentori a go-go di agrumi, frutta gialla ed erbe aromatiche che sanno e fanno… tanto mediterraneo.
Al palato è fresco e delicato, di gran beva anche per la giusta e stuzzicante salinità, e si comporta da par suo perfino come è uso in in casa gastrodelirio, quando lo si accosta a una ricca “cofana” di spaghetti domenicali vongole & cozze, sempre & comunque rigorosamente in bianco!
Finale abbastanza lungo, godevole, placido e sopratutto foriero di un altro litr8 in allegra compagnia..
Ad avercene di più di litrotti…
2Vite 2021
Giancarlo Moschetti, conosciuto anche fuori dei confini nazionali come professore di microbiologia delle università di Portici (NA) e Palermo, luminare delle fermentazioni alcoliche (e… non) è noto anche come “l’uomo che sussurra ai saccaromiceti”, per la sua esaustiva conoscenza del settore fermentazioni.
Da qualche tempo ha deciso di passare (anche…) dall’altra parte della barricata con il suo progetto 2Vite.
Ideatore del metodo “Me.Mo” insieme all’enologo Vincenzo Mercurio, Moschetti ha tirato fuori dal suo cilindro un magnifico rosso di Aglianico di Taurasi e Piedirosso della penisola sorrentina.
Un gran bel bere per un poliedrico “rosso vecchio stile” che mette in primissimo piano la piacevolezza complessiva e la godibilità.
Tanta scienza in background e cura maniacale in vigna e cantina ben oltre i laschi paletti dei disciplinari Bio, ma anche, ed è questa la cosa più importante, tanto, tantissimo cuore per far felice chi lo assaggia !
Savenniere “Les Vieux Clos” 2021 – Nicolas Joly
Un nome al quale tutti dobbiamo inchinarci.
Joly, è maestro e antesignano del vino biodinamico d’oltralpe (ma, quello serio…). Ogni suo vino se degustato, ha molte probabilità di essere un’esperienza tra l’imperdibile e l’esoterico, come questo bianco di Chenin in purezza, praticamente inarrivabile.
Carnoso solo a vederlo… energico ma anche elegante nel calice che riempie di un bel dorato, al naso è subito un tornado di frutta secca, mandorla, miele, mela e tante altre bellissime note speziate. Classifica dei migliori vini di Gastrodelirio
Al palato è davvero energico e nel contempo elegante e minerale. Il finale è lungo, e racconta in sedicesimi tutta l’incredibile e caleidoscopica evoluzione di questo gran vino che, ben conosce la strada diretta dal calice ai sensi, e da li fino al cuore di chi lo beve.
Classifica dei migliori vini di Gastrodelirio
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?