E’ un dato di fatto: Napoli ha recuperato in pieno la sua vocazione turistica…
Nel 2024 si è tornati a livelli di presenze pre-covid, il che si traduce in un fiume di turisti che arrivano da ogni dove, che muovono positivamente tutta l’economia della città.
Un bene, senza se e senza ma.
Una multiforme e colorata babele di volti, lingue e aspettative diverse ha preso (positivamente…) d’assalto la città.
Ottimo. pizzaioli veraci fuorigrotta
L’altra faccia della medaglia è che limitandosi quasi solo a CERTE parti della città, oltre che a musei, monumenti e l’immancabile diversione per Pompei & isole del golfo, il “turista tipo” non si sposta troppo dal centro, dal lungomare e dai tre decumani e dintorni, questi ultimi tramutati ormai in una enorme taralleria-pizzeria-friggitoria-souvenirseria a cielo aperto, quasi 24/h.
Vabbè… insomma.
Oltre questo, c’è l’annessa bed e breakfastizzazione di ogni appartamento ancora disponibile, cosa che ha fatto impazzire il mercato immobiliare del centro, anche in zone un tempo considerate degradate…
In ogni caso decisamente meglio ora, che il degrado di 30 e più anni addietro.
Stante questo stato di cose, in specie nei giorni festivi e in quelli immediatamente a ridosso, per mangiare, nello specifico una buona e sana pizza in giusta tranquillità, non resta che avventurarsi nella Napoli meno turistica…
Pochi però lo fanno…
Fuorigrotta
Zona occidentale della città, il singolo quartiere più popolato della città, ma anche dell’Italia intera.
Un quartiere in gran parte moderno e dall’impianto viario razionale, un posto dove la Napoli da cartolina è decisamente lontana.
Un quartiere dove la gente vive.
Pur se non totalmente, una tra le aree urbanisticamente più razionali e ordinate della città di Napoli.
Molto ben collegato con il resto della città (Cumana, metro linea 2…) offre ai pochi forestieri che ci si avventurano uno spaccato diverso e inaspettato della città.
Normalmente, a parte problematiche localissime, Fuorigrotta sale sugli allori nazionali soltanto per quel che accade allo stadio Maradona (ex San Paolo, ex del sole…)
Però, è pur sempre Napoli… e se c’è una cosa a Napoli abbonda sono le pizzerie.
Così, non lontano dalla fermata della metro 2 di Piazza Leopardi, nel limitrofo Viale di Augusto (chissà perché tanti lo chiamano solo “viale Augusto” senza il “di”) c’è una bella pizzeria che vale la pena di gettonare.
Al numero 68 dell’ampio viale, un tempo ornato tra le due carreggiate da maestose palme, trovate Pizzaioli veraci fuorigrotta
Una piccola catena, con altre due sedi in città, una al Vomero (Via Scarlatti) e l’altra in in Via Toledo…
Nome ben azzeccato, perché le proposte (pizze e cibo) e tutto il resto si rifanno (con poche eccezioni) rigidamente alla tradizione partenopea.
L’ambiente è moderno e ragionevolmente ampio, e pur se con simpatici richiami al tempo che fù, non scivola nel kitsch a buon mercato. Il servizio è davvero celere e disponibile a dispetto del tutto esaurito (o quasi).
Come ormai è d’uopo ormai in ogni pizzeria che si rispetti, la partenza è affidata ai buoni fritti, con il gustoso e impeccabilmente eseguito o’panzarott (crocchè… quasi gigante) sul podio.
Trasferendoci al reparto pizze vero e proprio, al di là delle singole scelte, c’è una nota di assoluto encomio per l’uso nella realizzazione degli impasti della cosiddetta Biga.
Non storcano il naso certi “puristi” e i tanti occhiuti giannizzeri che si ergono in difesa della tradizione, ma una biga se fatta con cura e ben gestita in ogni suo passaggio, regala impasti veramente degni di nota per morso e consistenza, per non parlare qui di morbidezza, fragranza e dell’indispensabile digeribilità. pizzaioli veraci fuorigrotta
La scelta delle pizze, nel menù divise in settori (tutte dal cornicione un attimo “più pronunciato ma senza aberrazioni “canottistiche”) è ampia e articolata, partendo dalle tradizionali a quella “rivisitate”, passando per le citazioni “vesuviane” e transitando con nonchalance verso concessioni più moderne…
Però, la prova del nove per giudicare o meno la bontà di una pizza, resta sempre quella dell’affidarsi a quelle delle tradizione.
Quelle (solo a prima vista…) semplici e lineari, ma che in realtà sono la cartina di tornasole di tutta la faccenda perché indicative (o meno) sia della della corretta esecuzione di impasto e cottura, sia della qualità di quel che ci finisce sopra…
In questo caso, la impeccabile margherita e la verace al Piennolo sono davvero a regola d’arte per cottura e realizzazione. pizzaioli veraci fuorigrotta
La prima, sensorialmente sfoggia una brillante armonia tra latticino, pomodoro e stesura dell’impasto… poco da aggiungere: ottima davvero sotto ogni punto di vista!
La seconda, giocando tra i bei sentori dei pomodorini del piennolo vesuviani e la giusta acidità dei bocconcini di bufala, ostenta una complessità al palato non da poco, pur scontando (ma è parte del gioco con la bufala) un attimo di troppo di liquido dal latticino, che però qui non è affatto un problema, anzi, vista la impeccabile stesura dell’impasto e la sua giusta tenacità che, dribbla con intelligenza e “buon mestiere” l’effetto straccetto bagnato al centro…
Peccato solo che in carta non c’è la cosacca, una pizza sempre più rara… vabbè!
Come già detto in precedenza, efficiente il servizio mentre per bere c’è qualche etichetta di vino campana e alcune birre industriali che vanno per la maggiore, pur se nobilitate dalla presenza di qualche bottiglia da birrifici artigianali, sempre campani.
Nota di merito (di giubilo?) per il conto, indiscutibilmente onesto vista la qualità, in ogni caso inferiore a parità di rango di quanto servito a molti locali del centro e del quadrilatero turistico partenopeo.
In definitiva, un ottimo indirizzo per gustare una pizza fatta con tutti i crismi sia per chi a Fuorigrotta ci abita, sia per chi turista o visitatore, cerca un volto diverso di Napoli, magari meno olografico ma più reale come quello di un quartiere moderno, fuori dai giri degli affollati itinerari turistici…
Come sempre… il tutto pagando rigorosamente il conto in contanti e in totale anonimato.
Perché, per essere obiettivi al 100% ed evitare rapporti troppo stretti tra recensore e recensito, cosa che alla lunga crea aspettative e genera equivoci, l’anonimato resta sempre e comunque la carta migliore.
E poi… su www.Gastrodelirio.it non siamo “influencer” et similia, ma solo gente che fa critica enogastronomica “vecchio stile”, cioè quella che spiega e racconta con le parole sensazioni e piatti, senza limitarsi a fotografarli compulsivamente...
Punto
Pizzaioli Veraci Fuorigrotta
Viale di Augusto, 68
80125 – Napoli
Tel. 081 628718
https://www.pizzaioliveraci.it/
info@pizzaioliveraci.com
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?