Diciamocela tutta: il 2023 per parte dell’agricoltura italiana e in particolare per vite e olivo, pur con qualche eccezione è stata una annata a dir poco catastrofica. Punto.
A macchia di leopardo, ma tutto quello che non doveva accadere è invece accaduto
Non parlo solo della Peronospera ringalluzzita o delle varie mosche che hanno allegramente prolificato in ogni dove.
No: per tutto un concatenarsi di eventi e concause si raccoglierà decisamente meno uva, e quella poca che un po’ per fortuna, un po’ per i veri e propri martellamenti chimici fatti da qualcuno alle prime avvisaglie di questa specie di “diluvio universale” si è salvata, sarà di quantità e qualità inferiore.
Ma, c’è anche chi è stato travolto senza avere la possibilità di difendersi, parlo qui delle aziende che fanno il “Bio Serio”, e di quelle che per scelta etica da anni hanno scelto maglie sempre più stringenti entrando nel mondo del “Vino naturale”.
Qui, sempre salvo qualche eccezione, al “diluvio universale” si è aggiunta l’impossibilità di difendersi, se non abiurando alle scelte etiche e di fiducia consolidata verso i loro consumatori-clienti.
Tra le aziende che hanno scelto la via più drastica, cioè quella per quest’anno di non fare proprio la vendemmia, vista la poca e povera qualità dei pochi acini malamente maturati va segnalata l’Agricola Paglione di Lucera (FG), attiva con scelte etiche e “naturali” già dal lontano 1994, quando parecchi che ora pontificano dall’alto dei loro presunti titoli di Bio e agricoltura “verde” (troppo spesso finta e di facciata…) non erano ancora nati.
Scelta etica da ammirare quella di non vendemmiare
Scelta pregna di rispetto per chi, per precisa scelta, dei loro prodotti ne è consumatore, il tutto annunciato via social in questo breve post…
Solo ammirazione: la parola etica qui si estrinsecata nei fatti e non in sterili proclami.
Qui, il rispetto, pieno, del cosiddetto gentlemen’s agreement che eticamente dovrebbe regolare i rapporti tra consumatori e produttori nel mondo del Vino naturale c’è. Punto.
Si, per fortuna ancora chi crede ancora nell’etica, raro caso nell’Italia rabbiosa e carognosa di questi anni.
Però c’è un precedente affine… nel 2007 sempre per un concatenarsi di cause, tra gelo, siccità e altre rovine, la Cascina degli Ulivi, a quel tempo ancora guidata dal compianto Stefano Bellotti si trovò a corto di uve bianche per il loro “Semplicemente bianco”.
Per fortuna (altrui) i problemi erano locali, e così con un’altrove sconosciuta solidarietà tra vignaioli, arrivarono in soccorso uve bianche da produttori amici e così il “Semplicemente Bianco” vide la luce anche quell’anno.
Bello leggere questa etichetta, è semplicemente magnifica perché parla il linguaggio dell’etica e della solidarietà… 2023 una annata senza vendemmia
Ecco il link per leggere in dettaglio anche questa storia.
https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/semplicemente-bianco-2017/2018/06/
2023 una annata senza vendemmia
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Bravo Fabio a ricordare il grande Stefano Bellotti , per tutti quelli che fanno dell’etica una scelta a nessun compromesso , fuori dai disciplinari ci sono i veri difensori del territorio e se non possibile dell’onestà intellettuale.
Caro Fabio, è sempre un piacere leggere i tuoi articoli. Parlando tempo fa con un vignaiolo che lodava il suo lavoro in vigna gli chiesi come mai non mettesse tt quelle informazioni in etichetta e lui mi rispose: “i miei figli vanno a scuola tt gli anni…” Quindi tanto di cappello, a chi costretto, fa scelte drastiche ma mi auguro sempre che solidarietà e qualche aiuto possano aiutare i più sfortunati.