Più che un vino, una magnifica follia
Per descrivere questo moscato di Samo “dati tecnici” e parole non bastano.
Siamo di fronte a un qualcosa di essenziale e barocco nel medesimo sorso.
Un vino frutto di progetto collaborativo nato con l’obiettivo di riscoprire le potenzialità di vitigni finiti nell’oblio, portato avanti nel particolarissimo terroir dell’isola greca di Samos, a due passi dalle coste turche.
In questo come in altri casi, allora è d’obbligo citare gli artefici di questo progetto in calice, pregno di forma e sostanza: Jason Ligas e Patrick Bouju del Domaine la Boheme, quest’ultimo vecchia conoscenza di gastrodelirio…
100% Moscato bianco à petites grains di Samo
Terroir e microclima particolarissimi, biodinamica (molto oltre…) e permacultura in vigna.
Affina un po’ in cemento e il resto in anfora.
Logicamente, il Sous le Végétal Octave 2019 fermenta sui lieviti che mamma natura sparge sulle bucce (e… sui muri delle cantine).
Non vede filtrazioni e/o altre enoporcate, e non vede l’ombra di solfiti aggiunti.
Iniziando dal fondo, spicca l’esecuzione perfetta: una gran spremuta d’uva fermentata benissimo.
Non un difetto al naso, non uno in bocca
Giallo dorato e velature sontuose quasi cangianti.
Salino & salato, subito schiaffeggia il naso con note di pera, miele e un fruttato prossimo all’inverosimile.
Dopo un po’, evolvendosi, spiazza ancora: finocchietto, alloro, vario citrico e altre spezie a me sconosciute.
Ora, è vegetale nel senso non metaforico del termine, ossia ricorda sapori vegetali.
Salinità ancor più sorprendente, buona mineralità, medio corpo.
Si: tra naso e palato l’equilibrio è palese, compiuto, gustosissimo.
La spinta acida è magnifica, e avviluppa il sommesso grip tannico.
Salino & minerale riempiono i sensi di gioia.
Eppure, aleggia anche una netta percezione di rustico.
Questo il bello…
Premetto che non è un vino per tutti giorni se non siete più che benestanti, però, il rapporto prezzo/emozioni è lo stesso incredibile, perché il bello, concetto estrinsecabile anche in un bicchiere di vino, quando c’è nei fatti davvero non ha prezzo.
Il Sous le Végétal Octave 2019 ha proprio quello che cerco in un vino: non omologazione, niente luoghi comuni da eno-nobiltà, ma godimento.
Un vino da centellinare come fosse un qualcosa di puro, fatto praticamente senza le interferenze e le superfetazioni della moderna enologia.
Emozioni in calice da gustare a luci basse.
Qui, “lievità” fa rima con beva, tutto il resto è fuffa…
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?