Un ettaro.
Mille bottiglie o poco più, una chicca.
Il Ramìe 2019 di Daniele Coutandin, vignaiolo factotum, che Dio l’abbia in gloria!
Zona: il Pinerolese, parecchio ai margini di quelle più blasonate del Piemonte.
Insomma, tutto un altro Piemonte perché siamo sui 600-800 metri sul livello del mare, con vista montagne ed effluvi di Francia.
C’è chi la chiama viticoltura eroica.
Il Ramìe 2019 di Daniele Coutandin ampelograficamente parlando è figlio di Avanà, Avarengo, Neretto (Chatus), Bequet e altre.
In cantina arrivano solo uve più che sane, raccolte con vendemmie scalari, selezionate quasi acino per acino…
Viticoltura naturale, parecchio oltre i disciplinari, ben oltre mode & bollini.
Solo acciaio, lieviti rigidamente indigeni (pied de cuve) e si imbottiglia dopo due anni, senza null’altro (io le chiamo “enoporcate”) che un cicinin di So2, ma solo se serve.
In poche parole: solo uva (ben) fermentata, buon “manico” e tanto sudore.
Inutile dire che qui siamo senza se e senza ma sul pianeta del “vino naturale”, piaccia o meno questa definizione.
Il risultato in calice è semplicemente portentoso, sempre se si ha l’accortezza di berlo sui 18° – 20°.
Il Ramìe 2019 di Daniele Coutandin a temperature più basse balbetta ed è afasico sensorialmente.
Vino di montagna, vino fuori dal coro ma, ossimoricamente parlando, anche un vino relativamente “facile”.
L’immediatezza non è un difetto, anzi, perché la straordinaria bevibilità di questo rosso, lo rende leggibile anche dai sensi di quelli meno avvezzi al confronto con questi vini.
Inoltre, una volta in calice, la struttura non imponente ma gentile, esalta una freschezza che non occulta i bei sentori floreali, specie di spezie (pepe bianco su tutto) e di frutti rossi.
Al palato stimola, stuzzica & avvolge quanto basta, anche per la singolare citricità che ben avviluppa i giusti ed eleganti tannini.
Il finale è non è lunghissimo, ma decisamente godurioso, foriero dell’apertura immediata di un’altra bottiglia.
Provatelo
Provocatoriamente l’ho accompagnato con la pizza al taglio del negozietto sotto casa…
Mai accostamento è stato più felice!
Daniele Coutandin
Borgata Ciabot, 12
10063 – Perosa Argentina (TO)
Tel. 338 4416627
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?