Il Petit Ours blanc 2019 è fatto al 95% di Roussanne e al 5% del più noto Viognier.
Matthieu Barret detto “Petit Ours Brun” (piccolo orso bruno) e i suoi vini dalla Valle del Rodano…
Se non li conoscete perdete qualcosa dalla vita, perché dal Domaine du Coulet, quattrocento metri sul livello del mare e sette generazione di vignaioli, dove più o meno nel 2000 scoprono la viticoltura biodinamica & “naturale”, ci sono in bottiglia piccoli capolavori.
Biologico e oltre, vigne portate avanti con un laissez faire al limite dell’impertinenza, da far drizzare i capelli ai vari “professori del vino”, e per precisa scelta senza alcuna meccanizzazione (leggi: cavalli, muli + mani umane), vendemmia precoce per esaltare le note di mineralità.
Giallo paglierino pulito al calice, il Petit Ours blanc al naso è subito un vero e proprio cazzotto di frutta gialla, ananas e fiori, che con una minerale irruenza che ben sposa le chiare e stuzzicanti note ossidative (qui qualcuno griderà anatema!), rende immediatamente questo vino sensorialmente intrigante.
In bocca, a tratti è succulento e avvolgete, a tratti aspro e minerale, ma qui di quella bella e misteriosa “mineralità” non ancora ben postulata che, nel suo viaggio verso i nostri recettori, gioca, scompaginando le rigide divisioni dei nostri sensi…
Il finale, fruttato all’inverosimile, è leggermente fumoso ma lungo e godurioso, con ricordi di fieno umido e pietra focaia.
In definitiva, il Petit Ours blanc è una gran bella botta sensoriale, ma a dispetto di questo, riesce a carezzare i sensi di chi lo assaggia, ammaliandoli.
Logicamente, visto che siamo nel pianeta Triple A, sia in vigna che in cantina non c’è traccia di nessuna enoporcata di sorta.
Provare per credere
Da bere così com’è in bella compagnia, oppure da accostare senza preclusioni a quasi tutto ciò che è commestibile, perché a un vino di grandissima personalità, come questo, ogni cosa è concessa!
Domaine du Coulet
3 Imp. de la Mûre
07130 – Cornas – France
Tel. (+ 33) 4 75 77 20 48
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?