Gli Abruzzesi con l’olio di oliva hanno un ottimo rapporto, tant’è che più di qualche dolce tradizionale (leggi bocconotto) lo annovera tra gli ingredienti, e… guai a chi osa sostituirlo con il burro, anatema!
Così, le Totere casolane, dolci tipici di Casoli, in provincia di Chieti, concettualmente assimilabili a dei cannoli, si fanno con l’olio di oliva o non si fanno proprio!
La ricetta è lineare ed efficace, così come lo sono molte ricette tradizionali di questa regione, ma non per questo meno complesse, golose e saporite all’assaggio.
Nei vari dialetti abruzzesi con il termine “totere” si indicano i torsoli nudi del granoturco.
In effetti, colore e forma di questi dolci li ricordano…
Immaginate allora una pasta friabile, all’incirca una “pasta frolla all’olio d’oliva”, fritta e modellata a mo’ di conetto su appositi stampi metallici, crocchiosa quanto basta per chi osa addentarla ancora rovente, più soffice e suadente se mangiata ancora tiepida o fredda, spolverata di zucchero a velo e ripiena di una semplice crema gialla profumata al limone, o in alternativa al cioccolato.
Fine
La precisa origine di questo dolce è non è certa.
Secondo alcuni, le Totere casolane pare siano state “inventate” (virgolette d’obbligo…) alla fine del 19° secolo quando Casoli iniziò a ingrandirsi e arricchirsi.
In zona, non mancavano dolci e pasticcerie (vedi Guardiagrele e le tricapezzolate Sise delle monache), ma gli orgogliosi casolani per non essere da meno dai loro vicini/rivali guardiesi, decisero di sparigliare le carte inventandosi le Totere, il loro dolce!
Altre fonti, propendono invece per una origine partenopea, sia per il documentato apprendistato a Napoli di un rampollo di una famiglia che gestiva un caffè storico del centro abruzzese, sia per le similitudini esteriori con quelli che erano i cannoli napoletani del 19° secolo, senza dimenticare la fattura della crema, assimilabile più ai canoni gustativi di quel periodo, che a quelli attuali.
In ogni caso, diatribe a parte parliamo di un dolce sensorialmente godibilissimo anche e specialmente per la sua linearità, tanto che un vassoio di Totere casolane portato a fine pasto resta sempre vuoto…
Giusto per la cronaca, segnalo che le Totere si preparano per la festa di Santa Reparata, dal 7 al 9 di ottobre, oppure a Natale, ma a Casoli non è difficile reperirle anche in altri periodi dell’anno.
Se passate da Casoli, assaggiatele!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?
Se un paesano che vive a Roma o in altre parti d Italia siete organizzati per la spedizione ???
Mario