Di Riccardo Ferrante
Cantina Giardino non è solo una cantina. È un progetto antropologico-culturale. Ha una gestione partecipata di un gruppo di uomini e donne che ha preso sul serio l’agricoltura e il territorio dove operano, l’Irpinia.
Precisamente ad Ariano Irpino. Gestiscono vigneti molto vecchi, molte viti a piede franco sui rossi, sui bianchi tra i 30 e i 60 anni. Un lavoro tutto teso al recupero incessante di viti abbandonate e metodi di produzione ancestrali. Ma a parte questo, il fascino di questi vini sta nel bicchiere. Questa coda di volpe si discosta molto da tutte le produzioni della regione, anzi possiamo dire che è unica. Una parte viene fermentata in acciaio e la seconda in botti piccole di castagno con una macerazione di circa tre giorni sulle bucce. Una volta svinato il vino viene lasciato sulle fecce grosse per qualche mese, poi travasato e infine un periodo più lungo sulle fecce fini.
Nessuna filtrazione, nessuna solfitazione. È sicuramente un vino che divide. Qui non filtrato, significa proprio non filtrato, cioè torbido nel vero senso della parola.
Volatile contenuta, ma c’è, e dirò di più: questo vino deve avercela perché come viene usata lo caratterizza e lo rende un gran vino. Non è una apologia alla volatile: qui si sceglie se è bello oppure no. Resta il fatto che è un vino buono, gastronomico e a tavola lo puoi bere fino al dolce.
Questo è quello che è capitato a me. Tralasciamo l’elenco delle note degustative del vino. Vi consiglio solo di berlo. È una esperienza culturale.
Riccardo Ferrante
Salve: o fatto un po di vino coda di volpe di Avellino .dopo natale o assaggiato il vin e lo trovato torbito e dolce quasi da distrusare quella dolcezza visto che la prima volta che faccio questo vino e normale . M entre feci quello di Benevento non era torbito grazie x la risposta