Questo articolo di sicuro non avrà molti lettori, meglio così.
Giorni addietro nella casella di posta di www.gastrodelirio.it è arrivata una mail…
Eccola. Gastrodelirio non è in vendita
Tono freddo, distaccato, di servizio anzi. Gastrodelirio non è in vendita
Tipico di chi si esprime con le rituali 200 parole (forse…) usate dall’Italiano medio.
Chiedono se possiamo ospitare sulle nostre pagine un articolo, e quanto costa far questo.
La cosa mi ha dato molto fastidio.
Verosimilmente, anzi: sicuramente per tanti siti, ma anche per “certa carta stampata” questa è l’assoluta normalità, alias pagami, e ti pubblico qualsiasi cosa, fosse anche il biglietto del tram o il conto della lavanderia.
C’è chi eufemisticamente definisce questo “comunicazione…” noi, più prosaicamente lo chiamiamo “marchetta”.
La vera comunicazione, quella efficace e non inutilmente enfatica, attività rispettabile e necessaria, è cosa diversa e ben più articolata dell’inutile “web and social Bombing”
La “marchetta” è ormai “sdoganata” e istituzionalizzata, con tanto di tariffario, non nascondiamo la testa sotto la sabbia.
Capisco anche che bisogna pur sbarcare il lunario e, di questi tempi chi, a qualsiasi titolo scrive, economicamente non se la passa bene.
Si, vabbè, però noi di Gastrodelirio siamo e vogliamo continuare ad essere diversi, delle mosche bianche.
Facciamo critica gastronomica ed enologica pura, e quel po’ di autorevolezza che abbiamo conquistato, deriva proprio dalla nostra assoluta indipendenza.
Non siamo perfetti e non pretendiamo di esserlo ma…
Probabilmente, in più di qualche articolo enfatizziamo troppo, o al contrario non valorizziamo abbastanza il lavoro di qualcuno con i nostri giudizi e le nostre prese di posizione, ma questo sempre liberamente nella massima indipendenza, avendo come unico faro l’articolo 21 della nostra costituzione.
Pubblicare stereotipi e copia/incolla di comunicati stampa fa salire i click & i “mi piace” con relativa monetizzazione, ma noi non siamo in vendita!
Il nostro umile lavoro rispetta sempre il cosiddetto “Manifesto di Gastrodelirio”, qui in calce…
(se non si legge bene, cliccate sull’immagine)
Gastrodelirio non è in vendita
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?