Di Serena Manzoni,
Ho sempre amato il mare. Petit salé
Con il tempo ho imparato ad amare anche le spiagge sabbiose e lunghe di rami affilati dal sale e dal sole, quasi bianche nelle ore più calde, di miele e dolcezza quando scende il tramonto.
Preferisco le rocce, roventi e taglienti: promettono il profondo. Petit salé
Ma la mia prima spiaggia, è una spiaggia di ciottoli, che, man mano che ti avvicini all’acqua diventano più piccoli, meravigliosi nella lucentezza che gli dona la risacca e in cui trovare vetrini e tesori, da attraversare senza scarpette da scoglio, ma così, a piedi nudi.
Piccole pietre, levigate e asciugate dal sole, ricoperte dal sale di quel mare che non ci si stanca mai di guardare: avete mai provato ad assaggiarle? Non le avete mai leccate?
Io da bambina di certo l’ho fatto perché qualche sera fa, il loro sapore mi è tornato alla memoria bevendo il primo sorso di un vino difficile da scordare.
Petit Salé, Bouches du Rhone IGP (ovvero clairette e vermentino) del 2016, Chateau de Roquefort ovvero Raimond de Villeneuve.
E’ stato uno schianto!
Trovare dentro il mio calice un ricordo, la freschezza e la salinità di quelle lunghissime mattinate di sole, o dei pomeriggi infiniti tra le colline liguri, passate nella campagna della nonna a mangiare pesche ancora acerbe prese dagli alberi, prima di andare di nascosto alla vasca dove c’erano i pesci rossi.
La pelle scura da tanto sole e da tanta aria, libera.
Una delle più grandi soddisfazioni era essere ammessa ad accompagnare la nonna a fare l’erba per i conigli: quell’odore di mediterraneo ritrovato nel Petit salé, dove mi è sembrato di sentire l’elicriso.
Ne berresti all’infinito: la salinità, la leggera mineralità e i sentori agrumati lo rendono sicuramente un vino di facile beva, ma non banale, dritto e franco.
Le vigne da dove arrivano le uve del Petit salé sono coltivate in biodinamica e risalgono agli anni Cinquanta. I frutti vengono raccolti tardi, a mano, in ottobre: non mi stupisce che abbiano il tempo di assorbire tutta la Provenza, tutto il Mediterraneo.
Roquefort la Bedoule è a circa quattrocento metri, non è sul mare, ma in Provenza nulla dista mai veramente dal mare, o almeno a me piace pensarla così… Petit salé
“Hals, il sale, il mare in quanto materia. Pelagos, la distesa d’acqua, il mare come visione, spettacolo. Pontos, il mare spazio e via di comunicazione. Thalassa, il mare in quanto evento. Kolpos, lo spazio marittimo che abbraccia la riva, il golfo o la baia…”.
Jean-Claude Izzo, Marinai Perduti, Edizioni e/o, Roma 2002
CHÂTEAU DE ROQUEFORT
ROQUEFORT LA BÉDOULE
France
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Serena Manzoni