Festival del moscato e dello spumante a Castinatelli di Futani (SA)
Di Fabio Riccio,
Siamo a quota due.
Si: si è da poco conclusa la seconda edizione del Festival del moscato e dello spumante a Castinatelli di Futani (SA) tenutasi dal 3 al 4 agosto 2017, manifestazione organizzata dalla Pro-Loco Futos in collaborazione con il comune di Futani, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Fisar ed Edizioni dell’Ippogrifo.
Non solo Moscato & spumante dunque…
Il piccolo borgo cilentano, così come lo scorso anno, per due giorni è stato trasformato in un palcoscenico dove il pubblico e i produttori (artigianali) legati al settore agroalimentare della zona si sono confrontati vis a vis.
Il Cilento per quel che riguarda il cibo, e da qualche anno anche per gli amanti del dio Bacco, ha davvero molto da offrire e molto da far conoscere.
Ma… a Castinatelli niente lustrini, nessun effetto speciale, nessun ospite dal nome e dai natali altisonanti, ma solo un borgo, un autentico borgo del Cilento, per buona sorte intatto nella sua vera essenza che, ha ospitato una manifestazione che ormai marca, ed ha marcato “la differenza”.
Perchè questo?
In estate nei piccoli e piccolissimi centri di tutta la penisola fioriscono tante e tante manifestazioni e “sagre” (per queste ultime virgolette d’obbligo) al più mangerecce, diciamocela tutta…
Quando si tratta di mangiare anche i più restii mettono il naso fuori di casa…
Alcune di queste manifestazioni, in special modo quelle che hanno un retroterra e una valenza tradizionale ben consolidata, sono anche eventi interessanti e ben strutturati.
Però, e senza timore di essere smentito, in mia opinione trovo che la maggioranza di queste kermesse, quasi sempre in bilico tra un presunto immaginario contadino “di quando i mulini erano bianchi” e un abuso di tecnologia, si risolvono quasi esclusivamente in grandi mangiate a buon mercato in piazza, magari con sottofondo musicale o con la presenza di qualche animatore.
Per non parlare poi delle nuove e inverosimili sagre dei più improbabili cibi e preparazioni, (due per tutte: la sagra del tortellino organizzata in una cittadina del Molise, quella del panettone party in piena estate in un paese del reatino… sic!)
Siamo di fronte a un nuovo format: la sagra 2.0.
Nell’anno di grazia 2017 l’evoluzione della classica festa di Paese (o di quartiere) è un misto tra una spruzzata di nuove tecnologie, e l’assoluto spregio della territorialità…
A Castinatelli è stato diverso, molto diverso.
Per fortuna.
A Castinatelli, così come lo scorso anno, si è fatta una sorta didattica “sul campo”, con degustazioni mirate, e poi, si sono assaggiate (e degustate) cose vere.
I produttori del territorio, di qualità e selezionati, erano lì, ben lieti di proporre assaggi e spiegazioni.
Sembrerebbe una cosa scontata, ma non è così, ve lo assicuro.
Il meglio del Cilento era quasi al gran completo, dai bravi artigiani alle impareggiabili massaie che hanno semplicemente proposto negli angoli del paese quello che loro normalmente cucinano, magari i piatti per del giorno di festa…
Polpette di patate, zuppa di fagioli e castagne, panini con il soffritto, minestra strinta, scauratieddi, zeppole fritte, pizza fritta, fichi secchi, pizza nel ruoto… e altri che non ricordo, cose semplici ma dannatamente vere.
Buone da fare quasi sempre il bis!
Ora, e senza voler dare giudizi di merito per questa o quell’altra cosa assaggiata, c’è anche da dire che Castinatelli non è un borgo plastificato di quelli ristrutturati in maniera esagerata e poco rispettosa, che si alimenta autoreferenzialmente del suo essere artefattamente bello.
No.
Un borgo senza mura, dall’edilizia modesta e spontanea, racchiuso e delineato dal suo piccolo reticolo di stradine e vicoli, dove il silenzio, i pochi e sommessi rumori e odori delle case, le pietre e qualche mattone sono i veri padroni.
Forse, più dei pochi abitanti che coraggiosamente resistono…
Il borgo è loro però.
Un posto da prendere così com’è, perchè è vivo e non vuol sembrare null’altro che non sia se stesso.
Nessun trucco, nessuna cosmesi.
Niente Radical-chic.
Niente negozietti per turisti di bocca buona.
Assolutamente niente di “modaiolo”.
Solo case e abitanti.
Tornando al Festival del moscato e dello spumante a Castinatelli, questa edizione 2017 è andata bene, il pubblico ha risposto affollando il borgo dopo il tramonto, e se per la prossima edizione la comunicazione si farà ancor più incisiva, soprattutto per intercettare di più quella fascia di turisti che in estate sono ospiti della costa, la manifestazione non potrà che crescere ulteriormente.
Una ultima nota la voglio dedicare ai bravi produttori di vino presenti alla manifestazione di Castinatelli.
Fermo restando il non voler stilare classifiche o redigere elenchi, con piacere ho osservato tra gli espositori enologici la presenza di ben quattro aziende che nel produrre i propri vini si rifanno (a vario titolo) allo sfumato e ancor non ben delineato mondo del “vino naturale”, argomento molto caro e imprescindibile per noi di gastrodelirio…
Un segno di cambiamento?
Lo spero.
Arrivederci a Castinatelli nel 2018!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?