OUR WINE: ARCHEOLOGIA ENOLOGICA
Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi 2011
Di Lorenzo Tuffanelli,
La formazione è la solita, squadra vincente non si cambia, io, Ivan e Vilma… sotto il tavolo (la nostra cagnetta).
Torino, in un locale di recente apertura, nonostante l’ambiente sia leggermente fighetto rispetto ai nostri canoni, la carta dei vini si rivela decisamente interessante.
Bramosi di conoscenza e curiosi come scimmie vogliamo scoprire la fonte originaria, l’enologia ancestrale che ha ispirato i grandi vignaioli del nord est italico, quelli delle macerazioni estreme sia in anfora che in legno, per intenderci.
È ormai certo che l’origine della vite si collochi nei territori compresi fra Caucaso, Turchia orientale e la catena dei Monti Zagros.
Perfino la cantina più antica del mondo, risalente al 4100 A.C. è stata rinvenuta in questi luoghi.
Scegliamo quindi di attingere dal vigneto georgiano, da uno dei vitigni autoctoni più antichi, il Rkatsiteli, coltivato e vinificato secondo metodi arcaici.
Ordiniamo un Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi 2011.
I calici si colorano di un giallo ambra intenso e proprio come le più preziose di queste gemme fatte di resine fossilizzate, che inglobano magicamente in esse i doni della natura, l’Akhoebi 2011 oltre a una sottile torbidità conserva grossolani residui in sospensione.
Le prime inalazioni sono di resina e anche di solvente, successivamente si schiudono la frutta candita, la frutta a polpa gialla e dei richiami di miele.
Ma è quando giunge in bocca che dà il meglio di sé, fresco e corposo, sapido con una bella acidità e un accenno tanninico, ben strutturato, chiude lungo e armonioso.
Come il nome della cantina, Our Wine, direi decisamente il “nostro vino” o quantomeno uno dei nostri vini.
Our Wine è una piccola realtà georgiana, 5,5 ettari piantati con uve autoctone, alcune vigne sorpassano i 50 anni di età.
La cru Akheobi è un appezzamento di 1,5 ettari di carbonato nero coltivato in biodinamica.
L’uva viene fatta fermentare col metodo Kakhetian, quindi con raspi e bucce, macerazioni fino a 6 mesi in anfore di argilla senza manico sepolte nel terreno, i Kvevri. Questo metodo, dal 2013, fa parte del patrimonio intangibile dell’umanità secondo l’UNESCO. Rkatsiteli Grand Cru Akhoebi 2011
Perito agrario, laureato in viticoltura ed enologia ho sempre lavorato nel campo della ristorazione.
Partito come cameriere extra del fine settimana, sette anni fa ho aperto una mia attività a Milano.
Ora vorrei intraprendere una nuova esperienza seguendo la passione per il buon vino.