Vino Rosso nel Brodo dei Tortellini?
Di Fabio Riccio,
Aggiungere vino rosso al brodo caldo dei tortellini è una tradizione padana.
Mai provato? Beve’r in Vin
Io si, in una casa privata, ma anche in un ristorante della bassa bresciana, vale a dire quella propaggine meridionale della provincia di Brescia che si incunea tra Mantova e Cremona, quasi a voler lambire un pezzettino di Po e la sua cultura.
Nella bassa bresciana il brodo caldo con dentro del vino rosso però lo si fa con i Casoncelli, un tipo di pasta ripiena molto diffusa tra Bergamo e Brescia.
La preparazione del piatto è elementare… basta versare almeno mezzo bicchiere di vino rosso nel piatto dove nuotano nel brodo caldo i tortellini, nel mio caso i Casoncelli, fine, tutto qui.
Ognuno usa il vino che ha in zona: Lambrusco, Bonarda, o magari il vino sfuso che viene da chissà dove, oppure il famigerato Clinto, un vino che per legge non può essere chiamato tale per l’eccessiva presenza d’alcol metilico e di antociani, i pigmenti rossi sospetti di essere cancerogeni.
Nei casoncelli in brodo con vino che ho assaggiato io c’era una bella dose di Clinto. Beve’r in Vin
Tannino a go-go e bassa gradazione alcolica, il Clinto è ottenuto da una vite importata dall’America negli anni venti del secolo scorso, dopo la disastrosa invasione della filossera.
Un piatto tradizionale… una chicca enogastronomica che mantiene il fascino della tradizione. Beve’r in Vin
Provare per credere. Beve’r in Vin
Se poi siete curiosi di sapere come è nata (o sarebbe nata) questa usanza, date uno sguardo al bel cortometraggio intitolato Beve’r in Vin del 2011, del regista Marco Cavalli, vincitore nel 2011 del festival degli autori della Bassa di Pegognaga e vincitore nella rassegna organizzata da A.C. Udine Sipario
Però, mi raccomando, non perdetevi anche i titoli di coda!
Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?