Di Mimmo Farina,
«Calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero!»
Un incipit al sapore di leggenda per un film che è salito all’aura di cult per questa scena e quella immediatamente successiva, in una ideale unione di tre passioni dell’italiano piccolo borghese (ma non solo…) cibo, calcio e cinema.
Un pasto di assoluta semplicità, questa frittatona di cipolle, della quale ognuno serba la ricetta ideale.
Personalmente appartengo alla scuola che vuole appassite ma ancora sode le cipolle, insaporite giusto da una idea di sale e pepe. Stop.
A quel punto la frittatona va inserita nel pane, e grazie alla sua naturale untuosità, renderà il connubio semplice quanto si vuole, ma sicuramente stuzzicante al limite dell’orgasmo alimentare.
Al tutto, come il leggendario ragioniere ci mostra, va abbinata una bevanda fresca e frizzante, leggermente amarognola – birra – oppure se vi va, chinotto.
Il fresco del liquido che irrora la gola, già leggermente intasata dal blocco di pane e frittata, offrirà un paradisiaco livello di godimento.
Sono quei momenti che è preferibile vivere nella intimità della famiglia. frittatona di cipolle
Infatti, Fantozzi ce ne dà una conferma abbandonandosi a discutibili ma liberatorie pratiche gassose, vietate assolutamente in pubblico dal bon ton.
Soprattutto non si devono avere inquietanti impegni di cineforum in concomitanza con la sana regressione sportivo-nazionalistica.
L’arrivo di una telefonata di Filini, latore di ordini da parte di Guidobaldo Maria Riccardelli (ce n’è sempre uno nelle nostre vite, fidatevi…) potrebbe portare a sintomi inquietanti, dal blocco intestinale all’infarto, ma sicuramente porterà a perdere tutto il gusto sauvage del pasto che vi eravate apprestati a degustare.
La curiosità per la partita, a quel punto la migliore mai giocata dagli Azzurri negli ultimi 500 anni (come sottolineato dalla telecronaca di Martellini, altro mito dei ’70) vi farà immaginare l’indicibile, mentre mesti, e con famiglia al seguito, vi recherete al patibolo intellettuale per la visione della Corazzata Potemkin (o Kotiomkin per motivi di copyright) film in verità di alto spessore qualitativo ma che difficilmente può essere… “digerito” se imposto con la forza della élite che, non soddisfatta del dominio economico e politico, vuole stravincere dandosi una patente di intellettualità.
Ma come si sa il borghese non è sempre piccolo piccolo e la vendetta sarà tremenda, anche se effimera.
La rivolta sarà soffocata e la normalità restaurata, con tanto di contrappasso di sapore dantesco.
E la frittatona di cipolle? Per sfortuna resta a casa, ormai sgonfia e triste, priva della sua semplice e invitante appetibilità…
frittatona di cipolle