Perdita dell’olfatto – uno (psico)dramma

Di Fabio Riccio,

Non so se a voi è mai accaduto, per me è stata la prima volta.

Per tre giorni o poco più ho perso l’olfatto, periodo breve lo so, ma pur sempre di anosmia (questo è il nome scientifico della cosa) si è trattato.

Puntualizzo la cosa perché in più casi la perdita dell’olfatto, temporanea o definitiva, si accompagna alla perdita del gusto – non è stato questo il mio caso.

Un piccolo dramma, davvero.

Per farla breve, gola & naso in fiamme, febbre stranamente bassa, poco più di 34 gradi, linfonodi ingrossati, tosse asinina, muco a profusione in libera uscita da qualsiasi orifizio facciale, sinusite galoppante, mal di testa, occhi che vogliono uscire dalle orbite e fazzoletti sparsi ovunque per la casa, naturalmente in dosi industriali.

perdita dell'olfatto

Vabbè… è stagione.

Malgrado ciò sto in piedi, per meglio dire a casa seduto in poltrona, luogo che per cronica mancanza di tempo frequento poco.

Arriva l’ora di cena, l’appetito è normale, almeno quello…

Si cucina carne, involtini spadellati con formaggio.

Non faccio caso al fatto che non ne sento l’odore.

La cosa comincia a “puzzarmi” (qui il termine ci sta, beffardamente bene), ma il campanello di allarme non è ancora al massimo volume..

A tavola una bottiglia di rosso, tralascio giudizi o descrizioni, perché si tratta di un vino praticamente senza storia, il classico vino inutile.

Serena annusa per prima il calice, e sentenzia: “nulla di che, semplicemente vinoso”.

Porto anche io il calice al naso e… non sento nulla, neanche il più lieve sentore.

Possibile?

perdita dell'olfattoA questo punto scatta l’allarme: mai capitata una cosa del genere, neanche con i peggiori raffreddori & influenze del passato.

Mi assale il panico, non so bene che fare, l’idea di incappare in una mi terrorizza.

Faccio brutti pensieri.

Sentirò di nuovo il profumo dei fiori e l’inebriante effluvio dell’erba di fresco tagliata?

Potrò ancora giudicare lo stato di salute dei servizi igienici dei locali pubblici basandomi (anche) sugli odori percepiti?

Riuscirò ancora a discernere i poetici sentori che può regalare lo “sniffamento” di un buon vino?

Potrò ancora sentire quel particolarissimo aroma che adoro e che invece a pochi piace, cioè quello del creosoto, tipico delle stazioni ferroviarie fino una ventina di anni addietro?

Vabbè, farneticazioni olfattive…

Però, per avere la certezza che il naso è davvero ko ho bisogno di controprove… così scappo in bagno, e apro tutti i profumi presenti.

Nulla, silenzio olfattivo.

Sono in crisi, nera…

Così in pochi minuti sempre alla ricerca di una qualche sensazione olfattiva, annaso (o provo a farlo) una spruzzata di svitol sul dorso della mano, un frutto della passione, una bottiglia di ammorbidente per il bucato, un paio di calzini sporchi, e infine ficco il naso perfino nella bottiglia dell’aceto… niente, nessun odore, silenzio su tutta la linea.

Come extrema ratio prima di autocertificare la mia anosmia, alias perdita dell’olfatto, provo perfino a ficcare il naso sotto l’ascella, dimenticandomi che poco prima avevo fatto la doccia, con tanto di successivo uso di deodorante antitraspirante.

Anche qui nulla, ma proprio nulla, nessuno stimolo olfattivo viene trasferito dal naso al cervello, il mio circuito olfattivo è fuori servizio.

Né profumi né puzze, ma solo un malinconico nulla che sa tanto di purgatorio.

Ho perso un senso lo ammetto.

perdita dell'olfatto Chi ben mi conosce sa bene che vivo in un universo dove gli stimoli sensoriali, in particolare quelli olfattivi, sono preponderanti e fondanti.

La perdita dell’olfatto mi sbigottisce, mi toglie riferimenti.

Una vita senza odori diventerebbe come un brutto film in bianco e nero, per me una iattura di dimensioni colossali.

Vabbè… metto insieme i cocci del mio umore, scaccio via i cattivi pensieri e inizio la cena.

Subito non lo noto, ma basta poco per accorgermi che pur non percependo alcun odore, i sapori li sento, eccome se li sento.

Anosmia o non anosmia, mi ritrovo a fare i conti con una curiosa e per me inspiegabile dicotomia gustativo-olfattiva.

Due sensi che di solito viaggiano a braccetto, uno mi ha abbandonato…

Gli odori non li sento, ma le papille gustative funzionano.

Così, percepisco bene il gusto filamentoso della carne e l’avvolgente grasso che si annida nella sua trama, la suadenza sapida e pingue del formaggio, ma anche il panoso-oleoso del pan grattato che ricopre la carne, e perfino il dolce quasi stucchevole del biscottino da fine pasto.

Come “esperimento” mi riesce anche di ben percepire il sapore dolce e nocciolato di una nota crema spalmabile piemontese.…

Sniffo di nuovo il vino, quello inutile, e scopro l’inconsueta sensazione di percepire solo il velo caldo dell’alcol che sfiora le labbra e la punta del naso, ma non altro.

Assaggiandolo, ne soppeso pure il corpo, distinguo qualche indizio di frutta rossa e la (scarsa) mineralità, ma è come ascoltare un orchestra senza ritmica, solo accompagnamento.

Insomma, i sapori sono al loro posto, orfani però della loro componente olfattiva.

E così… mio malgrado, causa la perdita dell’olfatto, ho scoperto una dimensione diversa, una dimensione dalla incompleta visione sensoriale.

Sensazione strana inaspettata, ma per certi versi anche affascinante.

Però… rivoglio il mio odorato!

Così a pasto terminato inizio, anzi, faccio la solita e deleteria ricerca di notizie in rete, cosa che nessun essere umano dotato di raziocinio dovrebbe fare.

Così… perdita dell’olfatto

Leggo terroristici resoconti di gente che ha distrutto per sempre l’epitelio olfattivo causa spray nasali e medicinali sbagliati.

Trovo una storia lacrimevole di un “naso” impiegato in una industria di profumi, licenziato e ridotto sul lastrico perché insensibile solo a certi odori (anosmia selettiva o per meglio dire disosmia?).

Trovo anche l’angosciato appello di una mamma (anosmica) che disperatamente chiede consigli su come comportarsi, perché la maestra si è lamentata che i suoi pargoli puzzano, e lei non è in grado di accorgersene.

Come ciliegina finale, incoccio perfino nella storia di un mite ragioniere che è saltato in aria insieme alla sua casa perché non sentiva l’odore di una perdita di gas…

Penso… vabbè, c’è chi si brucia il cervello sniffando polveri bianche, c’è chi si brucia l’olfatto con il Deltarinolo, la Rinazina o il Vix Sinex, dipende dai gusti…

Però, forse la situazione non è disperata, il gusto c’è…

Aggiornamento – dopo 72 ore di black out l’olfatto è tornato regolare.

Meno male! perdita dell’olfatto

perdita dell’olfatto

5 commenti su “Perdita dell’olfatto – uno (psico)dramma”

    • Egregio signor Mario, se legge tutto l’articolo fino in fondo, è tutto scritto.
      La mia perdita dell’olfatto si è risolta spontaneamente senza alcun medicinale.
      Così com’è arrivata, così è passata, per fortuna senza conseguenze!

      Rispondi
  1. tutto quello che ò letto lo sto passando io . ormai è più di un anno che non sento più odori effetuato visita laringoiatra tutto a posto.cura sprai nasale x 2 mesi abase cortisonica nesun risultato. mi stò rassegnando.saluti-

    Rispondi

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