Canapini
Di Fabio Riccio,
Spulciando le enciclopedie si scopre che i canapini sono vezzosi uccellini, nome scientifico Hippolais polyglotta, comuni e svolazzanti in tutta l’Italia peninsulare.
Ma i canapini tema di questo post, sono cosa ben differente, non volano, non cinguettano, e sono commestibili persino senza bisogno di spiumaggio: i canapini di cui vado a parlarvi, sono degli ottimi dolcetti.
I canapini sono dei semplici, gradevoli e indovinati dolcetti di pasta frolla, ripieni (e non…) fatti con una bella dose di farina di semi di canapa.
Si, cari lettori gastrodeliranti, anche se non molti ci hanno fatto caso, dopo decenni di oblio la coltura della canapa è tornata in auge in tutta Italia.
Intendiamoci, non la canapa da fumare arrotolata in compagnia a ‘mo di rastafariano, ma una varietà a bassissimo tenore di THC, che è legale coltivare.
Usi della canapa?
Parecchi.
Non solo corde e sacchi, funi per tenere al loro posto i cavalli alla partenza del palio di Siena o ausilio alle guarnizioni tra un tubo e l’altro per gli idraulici “nostalgici”, ma per la canapa ci sono anche usi alimentari.
Si: la canapa si mangia ed è anche buona.
Non in insalata, però si potrebbe provare, o come olio, ma (anche) sotto forma di macinato dei suoi semi disseccati (farina…) come indovinata aggiunta per pane e prodotti da forno.
E così, visto che in Molise e non solo si sta ricreando una filiera completa della canapa, c’è chi si è arrovellato il cervello per inventare qualcosa di buono per dare una mano a rendere economicamente sostenibile l’intera filiera, dal campo fino alla pancia del consumatore.
In primis si è iniziato con pane e freselle, e noi di gastrodelirio ce ne siamo accorti… vedi – https://www.gastrodelirio.it/fabio-riccio/pane-di-matrice-alla-canapa/2015/08/ con il panificio Petrella Laurino di Matrice (CB) che ha iniziato a proporre ai suoi clienti del saporito pane di filiera fatto con farina di grano Senatore Cappelli e farina di canapa.
Non paghi di questo, da Petrella Laurino hanno pensato di rilanciare, e con una bella dose di inventiva sono nati i canapini.
Ora, come tutti i lettori di gastrodelirio ben sanno, per precisa scelta editoriale non pubblichiamo ricette, e quando divulghiamo l’esistenza di un qualcosa buono, cerchiamo di farlo con le parole e con il cuore, non limitandoci come faceva un tempo il buon Andy Luotto a dire solo “buono o non buono”, ma descrivendo per quanto possibile in dettaglio il gusto e le sensazioni provate all’assaggio.
Iniziamo con la forma dei canapini, che vedete nella foto qui sopra (per scelta non in primissimo piano).
Un disco di pasta frolla fatta di farina integrale tipo senatore cappelli e di un buon 25% di farina di semi di canapa, che oltre al particolare sapore di nocciolato, dona al tutto un bel colore verde tenue.
Il tutto non ripiegato completamente, va a racchiudere una farcitura di marmellata o di crema di cioccolato, ma c’è anche una versione dei canapini “nuda”, senza farcitura, questa però a forma di rombo.
Al primo assaggio, a parte il sentore di canapa, i canapini si dimostrano dolci al punto giusto, ma anche profumati e suadenti come lo sono tutte le paste frolle ben fatte, cioè viranti al burroso, ma come ho detto prima, qui c’è il bonus del peculiare sentore che dona la farina di canapa, cosa che rende il tutto per gusto complessivo e sensazioni assimilabile a quegli eleganti biscotti di scuola Inglese e Danese che da sempre si vendono in scatole regalo di metallo…
Insomma, gusto interessante e buona armonia nell’impasto dei canapini, tralasciando i diversi indizi gustativi e olfattivi che possono arrivare dalle farciture di marmellata o cioccolato.
Gli ingredienti potete leggerli qui in foto, pochi ma buoni
Non spaventatevi per alcune cose.
In primis il burro, si proprio lui.
Uno dei nemici giurati dei salutisti d’assalto.
Additatemi pure come il dinamitardo delle vostre arterie, chiamatemi pure complice del colesterolo e dei grassi animali, e già che ci siamo anche anche antisalutista, ma in mia opinione una pasta frolla è degna di questo nome solo ed unicamente se fatta con il burro. Stop.
Tutto il resto è solo aria fritta, e se qualcuno ha problemi con il burro per motivi etici o di salute, ha di certo tutto il mio rispetto e faccia come meglio crede, ma per favore, non chiami pasta frolla una cosa che non lo è, oppure semplicemente usi il (buon) senso della misura, e non si rimpinzi di canapini! Fine.
Poi… E 401 – non è affatto veleno, ma è semplicemente un agente addensante estratto da alcune specie di alghe, di uso diffuso e tra l’altro in vendita anche sotto vari nomi commerciali in tanti supermercati nel reparto dolci “fai da te”.
E500II – Tradotto dal burocratese è il banale bicarbonato di sodio…
Buon appetito con i canapini!
Il Pane di Matrice
Via Calvario, 55
86030 MATRICE (CB)
Telefono – 0874.453228
FAX. – 0874.453951
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Fabio Riccio –
Interessato da più di venticinque anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale.
Dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, Scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guidade le Tavole della Birra de l’Epresso, Su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta.
Infine è ideatore e autore di www.gastrodelirio.it – basta questo?