L’ancestrale modernità
Di Stefano Capone,
La terra dell’agro marsalese è rossa e feroce.
Il sole assoluto dell’agosto siciliano è il complice perfetto della sua perfidia che avvinghia le viti alle ferrose zolle in un abbraccio fatale e felice. Grillo verde 2015
Che le affama e allo stesso tempo le rinforza, e ne sprofonda le radici sempre più giù, oltre la sabbia e la pietra, per sfuggire all’assenza e succhiare di questa terra l’essenza che diventa acino.
Una acino muscolare e concentrato dal sole e dallo sforzo.
Perfetta ampolla di zucchero e profumi.
Balsamo di questa terra. Grillo Verde 2015
E Pierpaolo Badalucco conosce la potenza della sua terra.
Terra verace di Petrosino, massaggiata da un mare autentico e sfregiata dagli artigli della violenza edilizia e dell’enormità eolica.
E soprattutto sa come ammansirla, senza trucchi e scorciatoie, per ottenere dalle sue viti di grillo ciò che vuole. Grillo Verde 2015
Sapendo che ogni attimo può essere quello giusto e che l’uva va assaggiata, toccata, scoperta, ogni giorno, per non lasciarsi sorprendere dalla sua irruenza zuccherina.
E quello che Pierpaolo e Beatriz Badalucco de la Iglesia Garcia, vignaioli intransigenti in Petrosino, cercano dal loro grillo impetuoso è un’idea coraggiosa che diventa vino: il Grillo Verde.
Il coraggio di mettere insieme in bottiglia l’antica tradizione delle uve grillo da Marsala della famiglia Badalucco con il verdejo, vitigno a bacca bianca spagnolo che Pierpaolo e Beatriz hanno impiantato qualche chilometro più a sud di Petrosino, nella zona di Mazara del Vallo.
L’incontro tra queste due terre, le Dos Tierras dal nome di questo progetto di comunione enoica italo spagnola in terra di Sicilia, sorprende e affascina.
Di passaggio in quel lembo salato di Sicilia, ho avuto la fortuna di averne qualche bottiglia e la curiosità di rinnovarne l’assaggio è tanta.
È ora.
Il vino c’è, la cena adatta anche.
La bottiglia è parlante. Grillo Verde 2015
Dice tutto dell’ancestrale modernità di questo vino.
Del suo essere vino naturale e audace.
Raccolta manuale, fermentazione con soli lieviti indigeni, macerazione di dieci giorni sulle bucce, pressatura con i piedi, una sensata maturazione in botti, nessuna filtrazione, e poi nessuna stabilizzazione, nessuna sostanza di sintesi, pochissima solforosa e solo all’imbottigliamento.
Il tappo è sigillato con la cera ed è un segnale della concreta artigianalità del Grillo Verde 2015, intesa nel senso più positivo del termine.
Nel calice il vino è bello, brillante, terribilmente vivo. Grillo Verde 2015
Un colore dorato e luminescente con scintillanti ammiccamenti verdi mi rammenta quanto sole c’è in quella bottiglia e, nonostante la bassa temperatura di partenza, anche la nota marsaleggiante immediatamente evidente ai sensi ci ricorda di quale angolo di Sicilia stiamo parlando.
I richiami di frutta bianca croccante, dolce, ma tesa, profumata e decisamente fresca mi solleticano l’olfatto e mi preparano al primo sorso.
Ed è subito sorpresa.
La rotondità cristallina del grillo maturo si combina con le rasoiate citriche di cedro e limone del verdejo in un equilibrio di un’eleganza rara che prepara inesorabilmente ai successivi calici.
Il corpo del Grillo Verde 2015, importante e polposo, avvolge la bocca sulle ali di una freschezza inconsueta e avvincente che doma anche l’importante alcolicità. Grillo Verde 2015
Al crescere della temperatura i profumi, sempre vivi, virano verso sensazioni più spesse di agrume candito e di frutta oleosa fresca.
Il vino di Pierpaolo e Beatriz mi riporta alla mente, nel colore e nel gusto, i cedri canditi di Maria Grammatico, diamanti brillantissimi e aromatici delle sue lingue di suocera.
La botte è, nel Grillo Verde 2015, tessuto connettivo raffinato dei sentori olfattivi e degli aromi, senza mai dare spazio alle inutili percezioni terziarie dalla vaniglia facile.
Il verdejo rivendica la sua presenza anche a temperature più elevate mantenendo vivace l’acidità e la nota verde fondamentali in questo vino.
La coesistenza di un’anima fresca e vegetale con l’indole ammaliante delle uve nate per il Marsala consentono al Grillo Verde 2015 di conversare amabilmente con la mia cena di sapori importanti.
Il baccalà e le acciughe salate di Sciacca hanno trovato nel vino delle due terre un alleato impeccabile che ha sopportato e supportato le asperità e le punte gustative dei piatti esaltandoli ed esaltandosi.
Dos Tierras – Badalucco de la Iglesia Garcia
Indirizzo: Sede Operativa C/ Badalucco – 91020 – Petrosino – Trapani
Telefono: 3473695615
Fax:
E-mail: commerciale@vinibadalucco.it
Sito internet: www.vinibadalucco.it
Stefano Capone
Senza ombra di dubbio, uno dei vini più buoni, anzi, più piacevoli mai bevuti.
Unico problema la reperibilità.
Non è facile da trovare, salvo vendite dirette, o qualche coraggiosa enoteca.
Prosit!
Un vino mica tanto semplice da capire.
Personalmente lo adoro, e ne ho una congrua provvista per le serate speciali, ma se tra gli ospiti che capitano a casa, ci sono alcuni amici che sono abituati a bere vini tutti bellini bellini, non lo tiro fuori mica…
Non amo le discussioni che non portano da nessuna parte.
A dispetto del nome che sembra quasi da cartone animato di Disney, questo è un vino frutto di un progetto visionario ma nei fatti concretissimo, che piace.
Che poi i soliti pesantoni e quelli in giacchetta etc etc ci trovano difetti e altre menate da quattro soldi, non è affar mio.
Un vino che ne berrei autotreni, altro che i vari super della mia regione etc etc.
A me piace e basta!