Di Stefano Capone,
Quando è arrivato il carrello con il rombo al forno e le patate ho tremato.
Guardavo la persona di sala che doveva pulirlo con l’aspettativa del momento decisivo.
Quando però ho visto che della soda, bianca carne di quel bellissimo pesce da un chilo e mezzo nulla veniva sprecato ho pensato: “ è veramente il posto giusto!”.
Le guance, le piccole gocce di polpa che ricoprono i raggi della lunga pinna dorsale.
Tutto è finito nel nostro vassoio.
Esattamente come avrei fatto io se avessi avuto tra le mani quel bel rombo fresco dell’adriatico da sfilettare.
E proprio questa è l’essenza del ristorante da Bacone di Pescara.
Il filo diretto e inequivocabile con il mare Adriatico e la consapevolezza di maneggiare un bene assolutamente prezioso.
Un esempio rarissimo di semplicità e rispetto nella cucina di mare.
Il pesce è quello giusto.
Nessuna strana concessione a orpelli ridondanti.
Il mare è l’Adriatico e si trova a due passi.
E nel piatto c’è l’Adriatico con le sue stagioni.
È bello trovare la gallinella, il merluzzo,la sogliola, la triglia, le seppie e gli scampi delle taglie che il nostro mare ci offre.
La cucina è, almeno per le mie esperienze nel ristorante da Bacone, impeccabile.
I gusti sono semplici e le cotture sapienti.
La tradizione al centro ma senza alcuna approssimazione.
E al centro soprattutto il pesce. Fresco.
Una cucina sobria. E direi elegante.
Come sobrio e piacevole il ristorante stesso, adagiato sul lungomare di Pescara; ampie vetrate a guardare il mare.
Un personale preparato e capace di gestire senza affanni per il cliente anche situazioni di pienone.
E prima di arrivare al rombo, una sequenza di antipasti caldi hanno rinfrancato il palato.
Uno spiedino di “vero” tonno fresco, una triglia appena scottata con cipollotto, un bello scampo in pastella e un trancetto di palombo in umido.
E così, passando per delicate seppie ripiene e in umido con i carciofi eccoci al nostro rombo, cotto e, come già detto, sfilettato magistralmente.
Con un fuori programma piacevolissimo su un assaggio di un piatto antico, introvabile altrove e dal sapore memorabile: la trippa di rana pescatrice al pomodoro.
E fino qui, i presupposti per fare del Ristorante da Bacone un posto dell’anima ci sarebbero già tutti in mezzo a un oceano di ristoranti di pesce che di pesce non sanno nulla.
Ma c’è un ulteriore dettaglio che, per noi di Gastodelirio, ha una valenza decisamente particolare.
Nel ristorante da Bacone si beve benissimo!
Carmine Romano, giovane e cordiale titolare del locale, tenace continuatore di una tradizione marinara familiare, è appassionato sostenitore e conoscitore dei vini naturali.
Una cantina ampia e in continua evoluzione.
Una passione per i vini naturali che Carmine condivide con slancio in sala.
Vi sembra cosa da poco? A me no.
Carmine è un ristoratore partecipe e un saggio dispensatore di consigli enoici.
Ci si ritrova così a pasteggiare con una bottiglia perfetta, il Gredic di Movia, rifinire sul finale con un calice di Muller Thurgau di Rudi Vindimian e lasciarsi viziare dall’ospitalità del padrone di casa che salutiamo non prima di godere della suadente vivacità di un Pétillant Moelleux “Intimus” Domaine Rousset Peyraguey.
Succede anche questo nel Ristorante da Bacone: il mare nostrum e il vino del mondo si incontrano e si intrecciano alla ricerca dell’equilibrio sottile del gusto che il nostro amico rombo merita.
Ristorante da Bacone
Lungomare G. Matteotti, 54,
65121 – Pescara
Chiuso il lunedì
Tel. 085 421 2280
info@ristorantedabacone.it
www.ristorantedabacone.it
Stefano Capone